Comunicato FABI su Piano industriale

17 novembre 2011
By Redazione

Presentazione del Piano Strategico 2011/2015

Lo scorso 14 novembre il Gruppo UniCredit ha presentato il c.d. “Piano Strategico 2011/2015”, nel quale l’obiettivo primario, in particolare per il perimetro Italia, è quello di rilanciare l’azienda e riportarla alla redditività che le si addice.

Fin qui tutto bene se non fosse che, come al solito, sulla riduzione dei costi si fa leva sempre e solamente al taglio del personale con l’annuncio di 5.200 esuberi.

Così facendo “a pagare il conto di errate gestioni sono sempre i soliti noti”.

La FABI del Gruppo UniCredit, valuta negativamente le decisioni assunte da CdA che tendono, come al solito, a scaricare sui lavoratori del Gruppo ed in particolare sul perimetro Italia i costi della ristrutturazione, l’ennesima nell’ultimo decennio.

I Lavoratori hanno già dato, sobbarcandosi sulle proprie spalle il peggioramento delle condizioni di lavoro, dovute ai continui esodi di personale di cui l’ultima solo un anno fa con l’accordo del 18 ottobre 2010. Con questa ulteriore iniziativa annunciata dal Gruppo, dall’anno scorso al 2015 usciranno dal ciclo lavorativo un totale di 7500 colleghi solo sul perimetro Italia di cui 3500 con il nuovo Piano senza l’utilizzo del “Fondo esuberi” e nessun accenno a nuove assunzioni. Se consideriamo il numero di uscite partendo ad esempio dall’anno 2006 arriviamo complessivamente a 15.000 colleghi che hanno lasciato/lasceranno UniCredit!

Contrariamente a quanto annunciato nel progetto ONE4C (massima vicinanza alla clientela ed ai territori) scompariranno 180 agenzie; ma non ci potevamo aspettare altro da chi ha solo in mente il modello della banca on-line e l’agenzia cash-light.

Sospettiamo, che chi decide per l’ennesima volta di cambiare il modello organizzativo della banca, probabilmente, non ne conosca il suo reale funzionamento.

Come dichiarato in tutte le sedi deputate, la FABI ritiene inaccettabile la politica di UniCredit sulle esternalizzazioni di attività e lavoratori al di fuori dell’area contrattuale.

Altro punto di riflessione e di attenzione per la FABI è la completa assenza, nel Piano Strategico, di ogni riferimento a una “reale” politica di riduzione delle consulenze e di riduzione dei costi legati ai bonus dei manager, argomenti già ripresi dal nostro Segretario Generale, commentando il Piano Industriale.

Ci chiediamo inoltre, come quest’azienda possa chiedere ulteriori sacrifici ai propri Lavoratori quando si è impantanata in operazioni quanto mai discutibili: come avere una forte partecipazione in una società di calcio o investire in società di assicurazioni dall’incerto futuro; senza dimenticare poi la milionaria buona uscita attribuita al precedente AD.

Quanto sopra e altro, sarĂ  oggetto di confronto il 24 novembre p.v. quando il Piano Strategico sarĂ  presentato, in maniera piĂą esaustiva, alle Delegazioni Sindacali del Gruppo.

Vi terremo tempestivamente informati.

Milano, 16 novembre 2011 FABI

Segreteria OdC Gruppo UniCredit

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