Comunicato unitario sulla gestione del credito problematico – Vicenda UCCMB

1 luglio 2014
By Redazione

Segreterie di Coordinamento Gruppo Unicredit – Segreterie ODC UCCMB

PROSPETTIVE E OPPORTUNITA’

DELLA GESTIONE DEL CREDITO PROBLEMATICO IN ITALIA:

UCCMB, UN’ESPERIENZA DA NON DISPERDERE

Sinossi:

Sul sistema bancario italiano pesa una massa di oltre 270 miliardi di crediti deteriorati. Senza entrare nel merito delle dinamiche che hanno determinato questo ammontare, solo in parte attribuibile al deterioramento della congiuntura economica, è necessario che la questione venga affrontata in termini sistemici, valutando con le Istituzioni quali siano le soluzioni migliori. UCCMB, azienda del Gruppo Unicredit dedicata alla gestione del credito problematico, costituisce una interessante esperienza. Prospettive di cessione ad un soggetto esterno, forse internazionale, comprometterebbero la possibilitĂ  di costruire, sull’esperienza di UCCMB, un modello o un nucleo sul quale rilanciare una modalitĂ  di gestione sostenibile del recupero del credito, sostenibile in termini di impatto soft sulle aziende e famiglie debitrici e di mantenimento/creazione di occupazione per le aziende dedicate a tale attivitĂ .

Sommario:

1. LE SOFFERENZE NEL SISTEMA BANCARIO ITALIANO

2. UCCMB

2.1 presentazione dell’azienda e dell’attivitĂ  svolta

2.2. prospettive di UCCMB

2.3 pericoli della cessione ad un soggetto esterno

3. PROSPETTIVE DI SISTEMA

3.1 bad bank di sistema

3.2 rete di bad bank

3.3 rilancio dell’occupazione

1. LE SOFFERENZE NEL SISTEMA BANCARIO ITALIANO

Il livello dei crediti deteriorati totali ha ormai superato i 270 miliardi di euro, quota che eccede la patrimonializzazione dell’intero sistema. Le sofferenze lorde a dicembre 2013 toccavano 156,8 miliardi e quelle al netto delle svalutazioni 80,4 miliardi di euro.

Prosegue la “stretta creditizia” nei confronti di famiglie ed imprese: il credito si riduce a ritmi medi del 4% (pari a circa -70 miliardi) su base annua a dicembre 2013 (Fonte Banca d’Italia, Bollettino statistico IV trimestre 2013).  La tenaglia tra i bassi tassi ed il costo del rischio sposta la convenienza delle banche verso gli investimenti finanziari.

La valutazione delle sofferenze in relazione alla tipologia dei debitori stabilisce che circa un milione di affidatari tra imprese e famiglie con prestiti entro i 125 mila euro generano 21 miliardi circa di sofferenze. Mentre soli 421 soggetti (sempre imprese e famiglie affidatarie) con prestiti oltre i 25 milioni di euro ne generano 16,3 miliardi. Questi ultimi sono prestiti concessi spesso dal top management e nulla hanno a che fare con l’iter codificato per le erogazioni alla clientela media

Fonte Banca d’Italia, Bollettino economico n. 1 2014

2. UCCMB

2.1 presentazione dell’azienda e dell’attivitĂ  svolta

Fonte sito web ufficiale azienda

UniCredit Credit Management Bank S.p.A., già UGC Banca, è la società del Gruppo UniCredit leader nel settore della gestione dei crediti anomali, il cui obiettivo è la minimizzazione del costo del recupero dei crediti problematici.

Sede Sociale e Direzione Generale sono a Verona. Sedi Territoriali e Uffici sono dislocati nelle principali cittĂ  italiane.

Attiva da oltre un secolo come istituto di credito speciale, UniCredit Credit Management Bank, già UGC Banca, è già da anni specializzata nella gestione dei crediti non performing ed opera sia per il Gruppo UniCredit che per altre banche ordinarie, investments banks e aziende industriali. Attualmente gestisce un portafoglio di oltre 75 miliardi di € relativi a oltre 2 milioni di pratiche

La struttura operativa è costituito da risorse interne particolarmente qualificate e professionisti esterni di alto profilo, con competenze specialistiche in campo giuridico, economico, fiscale e finanziario, e dotate di spiccate capacità negoziali.

Il personale al 31.12.2013 ammonta a 744 unitĂ , distribuite su 23 sedi e filiali operative. I professionisti esterni sono oltre 4.300.

I processi operativi sono caratterizzati dalla gestione attiva del valore recuperabile e dalla focalizzazione dei processi per tipologia di credito, con un forte orientamento alla ricerca di soluzioni stragiudiziali.

I servizi offerti

UniCredit Credit Management Bank, giĂ  UGC Banca, risponde ad ogni esigenza connessa alla gestione dei crediti anomali, con:

  • ·mandati a gestire i crediti ai fini di recupero;
  • ·acquisto dei crediti;
  • ·valutazione di portafogli;
  • ·Arranging e Servicing nell’ambito di operazioni di Cartolarizzazioni
  • ·valutazione e partecipazione alle aste.

2.2 prospettive di UCCMB

UCCMB gestisce a livello nazionale, per conto del Gruppo Unicredit e dei terzi mandanti circa il 30% delle procedure esecutive e il 40% delle procedure concorsuali. Per fare questo ha sviluppato una specifica piattaforma informativa e un Sistema gestionale fruibile dalle Strutture interne ed esterne alla banca e accessibile via Internet, dematerializzando la gestione cartacea dei documenti.

Da tempo l’azienda è attiva nel settore giustizia, realizzando numerose iniziative, quali ad esempio eventi formativi per la diffusione del processo telematico, procedure pagamenti telematici delle spese di giustizia. Di tale attivitĂ  ha ottenuto riconoscimenti da parte del Ministero della Giustizia.

2.3 pericoli della cessione ad un soggetto esterno

nel recente Piano Strategico del gruppo Unicredit, oltre ad una cospicua riduzione di personale (oltre 5.100 lavoratori), sono previste due iniziative: la quotazione di Fineco, la banca online del gruppo, e la cessione di UCCMB.

Pur confermando la netta contrarietĂ  a qualsiasi esternalizzazione e cessione di attivitĂ , le OOSS ritengono che le soluzioni adottate in altre situazioni, quali le cessioni di attivitĂ  a HP, ACCENTURE e IBM, costituiscano le minime garanzie applicabili ai lavoratori. In tutti e 3 i casi citati:

-      Unicredit mantiene una quota rilevante, anche se non maggioritaria, della proprietà della newco;

-      ai lavoratori interessati vengono garantiti l’applicazione del contratto del credito e le prerogative ad esso collegato, es. ammortizzatori sociali

-      Unicredit interverrà in caso di tensioni occupazionali nel medio periodo.

Le indiscrezioni trapelate, in parte riportate sulla stampa, in merito alle manifestazioni d’interesse all’acquisto di UCCMB vedrebbero prevalere soggetti esterni, in particolare Fondi d’investimento stranieri, senza alcuna garanzia di mantenimento delle condizioni sopracitate.

L’intervento di un Fondo estero, soprattutto se con obiettivi di alto rendimento in breve termine, determinerebbe una nuova e diversa politica operativa dell’azienda. Da una valutazione ponderata e professionale delle possibilitĂ  di recupero, con attenzione anche degli impatti sociali delle azioni che si mettono in campo, si passerebbe ad una logica di profittabilitĂ  che vedrebbe interventi piĂą rapidi e drastici sui debitori.

3. PROSPETTIVE DI SISTEMA NELLA GESTIONE DEL CREDITO PROBLEMATICO

Sul piano sistemico, sottrarre alla gestione diretta di una banca italiana un ammontare così rilevante dei crediti problematici comprometterebbe la possibilità di realizzare un intervento armonico nel Paese.

Valutando la situazione di altre nazioni europee, Spagna per esempio, emergono punti di forza e criticitĂ  dei diversi modelli applicabili.

Se da una parte confluire tutte le sofferenze in un istituto creato ad hoc libererebbe le banche italiane dal peso delle stesse, consentendo nel rispetto dei parametri patrimoniali la concessione di nuovo credito, quanto mai utile al rilancio dell’economia, questo non potrebbe che essere fatto grazie a fondi pubblici, fondi che verrebbero quindi distratti da altre iniziative.

In alternativa si potrebbe immaginare la creazione di una rete di istituti di credito, posseduti dai grandi gruppi bancari o da realtĂ  locali consociate, con una normativa specifica e un limitato e finalizzato intervento statale, al fine di ottimizzare gli sforzi e le risorse ivi allocate per garantire una gestione oculata e proattiva dell’attivitĂ  di recupero.

Una gestione oculata e proattiva dell’attivitĂ  di recupero, che limiti fortemente le azioni giudiziali privilegiando concordati e ristrutturazioni del credito, oltre a creare presupposti per la ripartenza delle aziende interessate e a non “mettere in ginocchio” le famiglie, determinerebbe la necessitĂ  di un numero rilevante di personale qualificato, assorbendo almeno in parte le tensioni occupazionali presenti nel settore del credito, oggetto per altro di un aspro confronto essendo in fase di rinnovo il Contratto Nazionale di Settore.

Alla luce di quanto sopra esposto si ritiene indispensabile che il Governo attivi un tavolo con Banca d’Italia, ABI e le organizzazioni sindacali di settore per valutare con quali modalitĂ  affrontare la delicata questione del credito problematico. Nel frattempo, è assolutamente necessario rallentare singole iniziative, soprattutto se comportano, come sembra delinearsi il futuro di UCCMB, la presenza di soggetti ai quali potrebbe non interessare o potrebbero mal sopportare un intervento delle Istituzioni del Paese.

Milano 1 luglio 2014

Le Segreterie di Coordinamento Gruppo UniCredito

Le Rappresentanze Sindacali Aziendali UCCMB

Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl/Credito Uilca

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