Coordinamento FABI Gruppo Unicredit – Mozione Conclusiva

18 novembre 2015
By Redazione

word cloud degli interventi, la dimensione delle parole è proporzionale alla loro ricorrenza.

L’Organo di Coordinamento FABI delle aziende del Gruppo Unicredit si è riunito a Roma nei giorni 16-17-18 novembre 2015.

I lavori sono iniziati con un minuto di silenzio per i tragici fatti di Parigi, fatti che scuotono le coscienze e che impatteranno certamente sulla vita quotidiana di ciascuno di noi.

Il Segretario Generale FABI Lando Maria Sileoni ha introdotto le tre giornate con un puntuale e preciso aggiornamento sulla situazione del settore bancario, sia dal punto di vista sindacale, delle prospettive economiche, del futuro assetto dei gruppi bancari e della crescente digitalizzazione dell’attività bancaria.

Nell’ambito dei lavori del Coordinamento è stata organizzata la Tavola Rotonda “Unicredit: 8 ottobre – riequilibrio del welfare, un impegno sociale! Piano industriale, contrazione o sviluppo?, dove i vertici della Fabi Unicredit, il Segretario Nazionale Mauro Morelli e il Coordinatore Angelo Di Cristo, assieme ai Segretari Nazionali delle altre sigle si sono confrontati con le controparti aziendali.

Il Segretario Nazionale FABI di riferimento Mauro Morelli ha quindi illustrato le principali caratteristiche di quello che Unicredit considera un aggiornamento del Piano Industriale, denunciando ancora una volta una pressoché esclusiva focalizzazione sulla riduzione dei costi, in particolare quelli del personale, ed una limitata (e contestata anche dagli analisti) prospettiva di crescita.

Ciò che preoccupa il Coordinamento è che una tale impostazione sia attribuibile ad una limitata visione strategica del top management di Unicredit e alla sua incapacità di creare occasioni di rilancio, abdicando tale ruolo alle solite società di consulenza che ripropongono ciclicamente gli stessi modelli in fotocopia. A ciò si aggiunge una particolare difficoltà del nostro Gruppo a realizzare modelli organizzativi in linea con gli obiettivi dichiarati e a calarli coerentemente nella realtà operativa.

Non è un caso quindi che il tema delle pressioni commerciali sia stato sottolineato nella quasi totalità degli interventi. Il Coordinamento di Gruppo ritiene quindi indifferibile il raggiungimento di un accordo che, sviluppando la Dichiarazione congiunta sulle Vendite Responsabili sottoscritta in sede di CAE, definisca limiti precisi alla sollecitazione commerciale e ribadisca, per quanto dovrebbe essere già scontato, il rispetto della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori. In tale contesto dovrà inoltre essere ribadita la necessità di un adeguata formazione alla vendita dei prodotti finanziari. Per rendere esigibile un tale accordo dovranno essere adeguatamente coinvolte le strutture commerciali e dovrà essere chiarito il ruolo superiore delle funzioni HR sulle stesse.

Il Coordinamento conferma che la gestione degli impatti della revisione del Piano Industriale non potrà prescindere dalla volontarietà delle uscite incentivate e dalla definizione di adeguate tutele sia per i lavoratori interessati agli esodi che per tutti coloro che resteranno all’interno del Gruppo, sui quali graverà la riduzione del personale.

Sarà quindi necessario intervenire per garantire sempre adeguati livelli occupazionali, anche e soprattutto attraverso nuove assunzioni, che potrebbero inoltre costituire motivo di rilancio della banca stessa.

In un contesto di contrazione dei livelli occupazionali e di ricerca di meccanismi di volontarietà per la riduzione dei costi del personale, risulta inaccettabile oltre che incoerente la persistenza di domande di part time inevase, in particolare in alcune Region.

Il Coordinamento sottolinea la necessità di interventi di nuova occupazione a favore di alcuni territori dove si ha l’impressione di una contrazione della presenta del Gruppo e che sono trascurati dalle nuove assunzioni, con particolare riferimento al Sud ed alla regione Sicilia.

Il Coordinamento ritiene che la struttura di BT potrebbe costituire una valida soluzione al recupero di attività e di occupazione ma dovrebbe mutare profondamente approccio, in quanto attualmente intercetta esclusivamente lavorazioni di basso profilo che non sono in grado di generare tra i colleghi interessati adeguati livelli motivazionali, anche per l’incapacità di tutti i livelli gerarchici di rappresentare positivamente tale opportunità.

Nel contesto delle diffuse riorganizzazioni il Coordinamento ribadisce la massima attenzione nei confronti di UBIS, l’azienda del gruppo più delle altre interessata dalle esternalizzazioni. La FABI conferma l’impegno nel seguire l’andamento delle diverse NewCo create e sottolinea in particolare le criticità già emerse in ES SSC, anticipando che incalzerà l’Azienda ad onorare gli impegni assunti con gli accordi sottoscritti. Alla luce di tali esperienze valuteremo con ancora maggior severità eventuali altre iniziative di esternalizzazione.

I prossimi mesi vedranno impegnato il Coordinamento di Gruppo non solo nella gestione delle ricadute del Piano Industriale ma anche su tutte le tematiche il cui calendario è stato definito nell’Accordo di percorso dell’8 ottobre 2015, con la consapevolezza che i diversi interventi dovranno reimpiegare a favore dei colleghi gli eventuali risparmi che si dovessero generare, superando inoltre le antistoriche differenze ancora esistenti su taluni temi quali l’assistenza sanitaria e le condizioni al personale.

Il Coordinamento valuta che il primo accordo sottoscritto nell’ambito degli impegni succitati vada nella giusta direzione: la prevista riorganizzazione/unificazione dei Fondi pensione a partire dai cd. Fondi interni ha ribadito la salvaguardia delle condizioni in essere sia per gli attivi in servizio che per i pensionati e l’impegno aziendale a garantire la sussistenza nel tempo dell’equilibrio finanziario.

Il Coordinamento auspica che anche nella riorganizzazione dei Cral con la creazione di un organismo sostitutivo si possa salvaguardare la rete di relazioni sui diversi territori e il prestigio generato dalle precedenti strutture.

Per quanto riguarda le altre tematiche il Coordinamento ritiene si debba superare la logica delle cd. Prassi aziendali e si possa finalmente addivenire ad un vero e proprio Contratto di Secondo livello. In tale sede contesto si dovranno definire in tutte le aziende del Gruppo adeguati riconoscimenti delle professionalità definendo percorsi inquadramentali e correlati riconoscimenti economici da consolidare nel tempo, questo al fine di non disperdere le professionalità acquisite e di riconoscere quelle emergenti, quali ad esempio quelle di Banca Diretta Multicanale. Il Coordinamento conferma la massima attenzione e presidio sindacale su queste nuove realtà lavorative che richiedono la definizione di specifiche tutele.

Il Coordinamento ritiene, per quanto non dovrebbe essere il suo compito, che sia assolutamente necessario garantire un buon servizio alla clientela, evitando di abbandonare ambiti di business e quote di mercato che logiche temporanee e di breve periodo potrebbero far perdere per sempre. Con analoga cautela è opportuno approcciarsi a nuovi business, senza perdere di vista la principale funzione che un’azienda di credito deve garantire, il supporto all’economia del Paese, alle famiglie e alle imprese. In particolare se da una parte è opportuno assecondare il crescente utilizzo da parte della clientela dei cd. Canali Evoluti, ciò non deve comportare un corrispondente abbandono del presidio territoriale e dei canali tradizionali.

Il Coordinamento ribadisce l’imprescindibile ruolo della formazione e dell’aggiornamento delle  lavoratrici e dei lavoratori, confermando l’impegno a sostenere iniziative formative adeguate e modalità coerenti di realizzazione delle stesse. A tal fine auspica una rapida e positiva definizione delle Linee guida per una efficace formazione online.

Il Coordinamento manifesta la propria preoccupazione per una recente riorganizzazione del settore Salute e Sicurezza, riorganizzazione che sembra andare verso una esternalizzazione dell’attività di rilevazione dei rischi con perdita di professionalità degli addetti e possibili cortocircuiti tra i soggetti deputati.

Il Coordinamento FABI Gruppo Unicredit infine riafferma la centralità del ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori di Unicredit, confermando il proprio continuo impegno nel tutelarli, nella consapevolezza che solo attraverso la difesa del ruolo originario di Banca di Unicredit si potrà continuare a difendere la sana e buona occupazione.

Roma, li 18 novembre 2015

APPROVATO ALL’UNAMINITA’

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