UNICREDIT DAY

27 settembre 2011
By Redazione

UNICREDIT DAY

…ovvero la grande distanza

tra principi e realtĂ .

Anche per questo motivo

scioperiamo il 10 ottobre

L’UniCredit Day, che lo scorso 22 settembre ha coinvolto tutti i lavoratori del Gruppo, è stato concepito dall’azienda come un’occasione “per riflettere insieme su come la sostenibilità sia già parte integrante di ciò che facciamo ogni giorno, e sia ciò che ci permette di fare la differenza”.

Difficile dire se questa affermazione sia piĂą supponente o piĂą autoreferenziale.

Può una giornata di (auto) celebrazione fare di UniCredit un’azienda sostenibile?

Assolutamente NO!

Questo appuntamento, a cui siamo chiamati ormai ogni anno, appare del tutto rituale, perché, ormai è chiaro, l’ascolto “vero” delle opinioni del personale è solo sulla carta.

In particolare, la parola “sostenibilità”, tanto usata dal management quanto lontana dalla vita di tutti i giorni, risulta vuota, talmente tanti sono, in UniCredit, gli elementi di insostenibilità:

• l’estromissione, dal gruppo e dal settore, di attività e lavoratori, senza alcuna prospettiva certa per il futuro;

• le continue riorganizzazioni che non evidenziano un chiaro progetto di rilancio, ma rispondono all’unico obiettivo di tagliare i costi;

• le numerose consulenze esterne, che rappresentano pesanti oneri per l’azienda e mortificano le professionalità interne;

• l’azzeramento, da parte dell’azienda, del sistema inquadramentale della rete;

• le condizioni in cui versano le agenzie, chiamate a fare i conti con una carenza di organico sempre più intollerabile e una disorganizzazione crescente, che sembra senza via d’uscita;

• una struttura organizzativa “a piramide rovesciata”, particolarmente pesante nei livelli manageriali, che vede molti dare ordini e controllare, e troppo pochi – rispetto alle reali esigenze – lavorare;

• le continue e pressanti richieste di risultato, a prescindere dalle condizioni di mercato, da parte di un gruppo dirigente che pretende tanto ma poco o nulla sa del lavoro delle filiali;

• le responsabilità sempre più spesso scaricate dall’alto verso il basso;

• i privilegi del top management, a partire dagli emolumenti, per passare poi ad auto aziendali e benefits vari.

In un momento di grave crisi del Paese, di cui siamo perfettamente consapevoli e che chiama tutti alla responsabilità, assistiamo purtroppo ad un attacco da parte dell’azienda alle tutele e alle garanzie di chi sta più in basso e regge, quasi da solo, le sorti del Gruppo, mentre sarebbe necessario ricercare, anche all’interno dell’azienda, una forte coesione sociale.

Non è accettabile!

Con lo sciopero di tutti i lavoratori del Gruppo, già fissato per il prossimo 10 ottobre, e le altre iniziative di mobilitazione previste, vogliamo ribadire la nostra forte contrarietà ad una politica che impoverisce il patrimonio professionale e umano dell’azienda.

Basta con i proclami sulla sostenibilitĂ !

UniCredit farĂ  la differenza solo se saprĂ  tradurre le dichiarazioni e i principi in comportamenti concreti e virtuosi, dimostrando di essere capace di creare nella quotidianitĂ  reali condizioni di sostenibilitĂ .

Milano, 27 settembre 2011

Segreterie di Coordinamento

Segreterie di Gruppo

Dircredito Fabi Fiba/Cisl Fisac/Cgil Sinfub Ugl Credito UILCA

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