ABI: Trattative per il rinnovo del CCNL

5 marzo 2015
By Redazione

Roma, li 5 marzo 2015

Sono proseguiti in data odierna gli incontri in ABI per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro.

L’ABI ha presentato il suo progetto di riforma dell’attuale sistema di inquadramenti che, partendo dal problema del consistente addensamento di personale nei livelli retributivi più elevati, presuppone un elevato livello di fungibilità del personale ed una radicale revisione.

L’attuale impianto, secondo ABI, non è più coerente con l’ organizzazione del lavoro: il sistema dovrebbe essere riconsiderato in maniera profonda e la disciplina nazionale andrebbe rivista da 13 a 6 livelli di inquadramento così suddivisi:

Area Manageriale, attuali 4 livelli dei Quadri Direttivi da trasformarsi in 2 soli livelli (5.o e 6.o nuovo livello), con livello retributivo QD3 e QD1, con l’eliminazione dei Ruoli Chiave e, per entrambi, erogazione di assegno ad personam per le differenze retributive;

Area Operativa, attuali 4 livelli della 3.a Area Professionale, con livello retributivo da definire a livello nazionale;

Area Esecutiva, attuali 5 livelli della 2.a e 1.a Area Professionale, con livello retributivo da definire a livello nazionale.

Secondo la visione della controparte, il CCNL dovrebbe stabilire i principi generali di appartenenza alle Aree di cui sopra, mentre la definizione dei contenuti professionali dei nuovi livelli, andrebbe successivamente demandata alla contrattazione aziendale o di gruppo.

Anche il trattamento economico in caso di adibizione del dipendente a mansioni superiori, secondo ABI, dovrebbe essere riconsiderato nel senso di un consistente allungamento del tempo utile per aver diritto all’integrazione salariale.

Il Segretario Generale Lando Sileoni ‐ a nome di tutte le organizzazioni sindacali ‐ ha sottolineato come, anche sugli inquadramenti, l’intenzione dell’ABI sia di tutta evidenza solo quella di rallentare ‐ quando non eliminare ‐ la dinamica economica derivante dalla contrattazione nazionale.

L’ABI ha risposto che la ristrutturazione del sistema degli inquadramenti non risponde a logiche di riduzione di costo ma a necessità organizzative e che le valutazioni sui costi andranno fatte solo al termine della trattativa e tenendo conto delle sfavorevoli condizioni di mercato.

Il sindacato ha chiarito di non avere intenzione di arrivare alla scadenza del 31 marzo con la logica dell’ultima spiaggia, del prendere o lasciare, e come ad oggi la valutazione sullo stato della discussione sia ancora negativa.

Vi manterremo informati sullo sviuppo della trattativa, tenendo conto che le prossime riunioni sono state programmate per il 10 e per il 13 marzo (anziché il 12 come precedentemente previsto).

Cordiali saluti.

LA SEGRETERIA NAZIONALE

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