CCNL: Riparte la trattativa

16 febbraio 2015
By Redazione

Riservata agli iscritti Fabi Gruppo UniCredit

CONTRATTO, SILEONI ALLA STAMPA: “ABI SIA LEALE”

Così il leader della FABI commenta la riapertura della trattativa sul rinnovo del Contratto: “È positivo, ma ora confronto approfondito su numeri non taroccati”. Poi la frecciata: “In ABI c’è chi è più interessato a fare politica che a difendere banche”

IL SOLE 24 ORE sabato 14 febbraio 2015

Bancari, riparte la trattativa – Previsto un calendario serrato con altri tre incontri fino alla metà di marzo – LE REAZIONI – Sileoni (Fabi): serve un confronto leale ma in Abi c’è chi fa politica; Romani (Fiba): via le pregiudiziali; Megale (Fisac): vedremo gli sviluppi.

Il 20 febbraio, a Roma, Abi incontrerà i sindacati per riprendere le trattative sul rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro di 309mila bancari. La decisione è arrivata alla fine del Comitato per gli affari sindacali e del lavoro del 10 febbraio. L’incontro avverrà subito dopo l’esecutivo del 18 febbraio: un momento in cui si perfezionerà la linea anche alla luce delle ultime evoluzioni che hanno interessato il settore.

Di nuovo c’è che i tavoli non saranno più due, con sollievo di qualcuno che ha sempre considerato una inutile dispersione di energie i doppi incontri. La convocazione partita da Palazzo Altieri è unica: Fabi, Fiba, Fisac, Uilca, Dircredito, Sinfub, Ugl credito siederanno al tavolo insieme all’Unisin con cui hanno convocato e organizzato lo sciopero del 30 gennaio a cui ha aderito oltre il 90% dei bancari e che ha costretto le banche a chiudere il 95% degli sportelli. Finisce così la storia dei due tavoli che ha caratterizzato gli ultimi anni dei negoziati in Abi. Buon segno, vorrà dire che le energie saranno tutte concentrate in un unico negoziato con tutti i sindacati schierati insieme. E con l’auspicio che questo contratto si possa rinnovare. Nei piani, presentati o in fase di presentazione, alcuni istituti hanno già considerato anche gli oneri del contratto, tenendo conto della sola previsione inflattiva. Questo fa immaginare che almeno le banche stiano mettendo in conto che ci sarà un rinnovo del contratto. Sostenibilità però dovrà essere la parola d’ordine. E di questo il sindacato dovrà in qualche modo tenere conto.

La prima convocazione arriverà per il 20 febbraio, ma in Abi c’è già un calendario serrato che prevede, oltre a quello del prossimo venerdì, altri tre incontri, di qui alla metà di marzo.

«La riapertura della trattativa è un fatto positivo, ma ci aspettiamo che venga svolto un confronto leale e approfondito su numeri non taroccati, che tengano conto del recupero dell’inflazione», dichiara Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi. «Non ci sono piaciuti alcuni atteggiamenti di certi esponenti dei gruppi bancari, che, all’interno del Comitato sindacale di Abi, nella riunione del 10 febbraio hanno continuato a esasperare i toni. Non ci spaventa né la possibilità di andare dal Governo né il ricatto della disapplicazione del contratto nazionale, che renderebbe il settore una jungla. Sappiamo chi sono i killer della contrattazione nazionale e chi, all’interno di Abi, rema contro per far saltare tutto. In Abi c’è chi è più interessato a fare politica che a difendere le banche che rappresenta».

Agostino Megale, segretario generale della Fisac Cgil, considera la convocazione «un primo risultato, frutto della grande riuscita della mobilitazione e dello sciopero del 30 gennaio. Ora ci attendiamo che il 20 Abi si presenti superando le pregiudiziali di interventi su scatti e Tfr che avevano determinato la rottura precedente, dichiarando l’esplicita volontà di rinnovare il contratto entro il 31 marzo. In ogni caso, a chi nei gruppi immagina di ostacolare, complicare per evitare il decollo di una vera trattativa sappia che sta commettendo un errore madornale. Vedremo dagli sviluppi del 20 e sulla base di quanto emergerà valuteremo come proseguire». Giulio Romani, segretario generale della Fiba, è molto cauto e parte dal presupposto che «i sindacati vanno in Abi per verificare se siano state rimosse le pregiudiziali che hanno causato la rottura. Dopo di che se non ci saranno più potremo fare una trattativa e ci confronteremo nel merito sui temi». Per il segretario generale della Uilca, Massimo Masi, «è un buon segnale per una fattiva ripresa delle trattative dopo la rottura di fine novembre 2014 e dopo il riuscitissimo sciopero.

Il grado di responsabilità dimostrato dal sindacato, in questi anni difficili e di crisi, dovrà essere ora ripetuto da Abi». © RIPRODUZIONE RISERVATA Cristina Casadei

CORRIERE DELLA SERA sabato 14 febbraio 2015

Bancari – L’Abi apre al nuovo contratto Venerdì vertice con i sindacati

Dopo lo sciopero del 30 gennaio riparte la trattativa sul contratto dei bancari Abi e sindacati della categoria si incontreranno il prossimo 20 febbraio Un mese e dieci giorni questo è il tempo a disposizione delle parti per trovare un accordo visto che Abi ha annunciato la disapplicazione del contratto a partire da aprile Sono numerose le categorie che da anni rimandano il rinnovo del contratto ma gli accordi scaduti restano comunque in vigore trasporto pubblico locale pubblico impiego Nel caso dei bancari invece oltre le colonne d’Ercole del 31 marzo il lavoro nel settore sarebbe disciplinato solo da leggi e accordi aziendali C’è chi all’interno di Abi fa politica invece di fare attività sindacale a vantaggio delle banche commenta Lando Sileoni a capo della Fabi il maggiore sindacato della categoria Rivelando un retro pensiero all’interno del sindacato Il dubbio cioè che un mancato accordo nella vertenza dei bancari possa fare gioco al governo interessato a regolare per legge i meccanismi della rappresentanza e a intervenire anche nelle dinamiche in panne della contrattazione. In questo scenario il sindacato vede sempre meno come risolutiva una mediazione del ministero del Lavoro, la soluzione del rebus al momento è affidata alle parti; principali nodi da sciogliere definizione dell’area contrattuale scatti di anzianità parametri per il calcolo del tfr E poi il valore del recupero del potere d’acquisto, 53 euro la proposta dell’Abi, 125 la richiesta dei sindacati. L’esecutivo dell’Abi si riunirà il prossimo 18 febbraio (RIPRODUZIONE RISERVATA)

Milano, 16 febbraio 2015

Segreteria di Coordinamento
Fabi Gruppo UniCredit

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