Fabi: tribunale boccia trasferimento e demansionamento dipendente

24 novembre 2010
By redazione

( Asca ) – Roma, 23 nov – Dopo due anni passati a Bergamo, dove la sua azienda, la Neos banca, lo aveva trasferito degradandolo da quadro direttivo a semplice operatore commerciale, E.G. ha riottenuto il suo posto. Lo comunica una nota della Fabi, il maggiore sindacato dei bancari.

Il Tribunale del Lavoro di Bergamo ha infatti accolto il suo ricorso contro l’azienda, definendo illegittimo il trasferimento e condannando l’istituto di credito a risarcire il lavoratore con gli interessi per il demansionamento subito.

Un’odissea cominciata proprio nel 2008, quando all’improvviso il direttore del personale gli aveva comunicato, senza ammettere repliche, il trasferimento da Ancona a Bergamo per ”necessita’ aziendali”.

E.G. aveva provato a spiegargli che non se la sentiva di lasciare moglie e figli, dicendosi inoltre disponibile a svolgere mansioni anche piu’ umili rispetto quelle previste dal suo contratto pur di rimanere in servizio presso la filiale di Ancona. Tutte spiegazioni liquidate con un’alzata di spalle. A quel punto il dipendente, supportato dalla Fabi di Bergamo, ha deciso di intraprendere la sua battaglia legale.

Un contenzioso conclusosi solo pochi giorni fa con una sentenza pienamente a suo favore. Oltre a riconoscere l’avvenuto demansionamento e percio’ a disporre la liquidazione del danno, i giudici hanno dichiarato illegittimo il trasferimento perche’ l’azienda contrariamente a quanto previsto dal contratto nazionale, ”non ha tenuto conto delle condizioni personali e di famiglia dell’interessato”.

”Siamo pienamente soddisfatti dell’esito della causa”, commenta Massimo Buonanno, segretario provinciale di Ancona della Fabi, il maggiore sindacato del credito.

”Adesso”, conclude polemico Buonanno, ”vorremmo sapere quanto costera’ alla banca in termini di spese legali, avvocati e risarcimenti vari questa politica fallimentare di amministrazione del personale. E soprattutto: ora che il giudice ha dato torto all’istituto di credito, qualcuno verra’ chiamato a rispondere del danno economico provocato allo stesso?”.

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