Sileoni: ABI vuole cancellare ammortizzatori sociali.

20 novembre 2010
By redazione

Di seguito riportiamo le dichiarazioni rilasciate dal nostro Segretario Generale Lando Maria Sileoni

BANCHE: SILEONI (FABI), ABI VUOLE CANCELLARE AMMORTIZZATORI SOCIALI 

(Asca.it) – Roma, 19 nov – ”Una decisione che avra’ effetti devastanti sull’intero tessuto sociale e non potra’ passare inosservata neanche a tutte le forze politiche nazionali”.
Cosi’ Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, il maggiore sindacato dei bancari, giudica l’intenzione dell’Abi di sciogliere il Fondo per il sostegno del reddito. Dal 2000 questo strumento ha consentito il pensionamento volontario di circa 40 mila lavoratori. Per il numero uno della Fabi, non sara’ facile sciogliere unilateralmente un ammortizzatore sociale definito da un decreto ministeriale. ”La decisione e’ stata comunicata oggi alle organizzazioni sindacali, una dichiarazione di guerra inconcepibile in questo momento di crisi economica e sociale”, spiega il segretario della Fabi che invita l’Abi ”a uscire allo scoperto pubblicamente, denunciando una crisi economica e finanziaria del settore piu’ volte manifestata soltanto alle organizzazioni sindacali delle banche”.

Abi: Fabi, decisione su fondo sostegno al reddito e’ unilaterale

Dowjones
ROMA (MF-DJ)–”Abbiamo appreso oggi dall’Abi che intende avviare le procedure di scioglimento del nostro ammortizzatore sociale di sistema, il Fondo di sostegno al reddito, che ha permesso, dal 2000 ad oggi, il prepensionamento volontario di circa 40mila lavoratori bancari italiani”.
E’ quanto si legge in un comunicato della Federazione autonoma Bancari Italiani. “Premesso che ci sembra, politicamente e tecnicamente, molto difficile poter sciogliere, unilateralmente, un ammortizzatore sociale definito da un decreto ministeriale (28/4/2006 n. 226), – si legge nella nota – l’atteggiamento dell’Abi corrisponde a una dichiarazione di guerra, non solo verso i lavoratori bancari e rimane soprattutto inconcepibile in questo momento di crisi economica e sociale”.
“Invitiamo pertanto l’Abi – conclude la Fabi – a uscire allo scoperto pubblicamente, denunciando una crisi economica e finanziaria del settore piu’ volte manifestata soltanto alle organizzazioni sindacali delle banche. La decisione comunicata oggi a tutte le organizzazioni sindacali del settore avra’ inevitabilmente effetti devastanti sull’intero tessuto sociale e non potra’ passare inosservata neanche a tutte le forze politiche nazionali”. com/fra

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