UBIS: comunicato unitario “Facite Ammuina”

19 novembre 2013
By Redazione

“Facite Ammuina”
Ovvero Trasferimento dei rami d’azienda
“Group ICT and Operations” e “Security Network Services”
Da UBIS S.C.p.A. in Unicredit S.p.A… e non solo !!!

(nap)
All’ordine Facite Ammuina, tutti chilli che stanno a
prora vann’ a poppa e chilli che stann’ a poppa
vann’ a prora; chilli che stann’ a dritta vann’ a
sinistra e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta;
tutti chilli che stanno abbascio vann’ ncoppa e chilli
che stanno ncoppa vann’ bascio passann’ tutti p’o
stesso pertuso:
chi nun tene nient’ a ffĂ , s’ aremeni a ‘cca e a ‘ll Ă ”.
(ita)
All’ordine Facite Ammuina, tutti coloro che stanno a prua
vadano a poppa e quelli a poppa vadano a prua;
quelli a dritta vadano a sinistra e quelli a sinistra vadano a
dritta;
tutti quelli sottocoperta salgano sul ponte, e quelli sul
ponte scendano sottocoperta, passando tutti per lo stesso
boccaporto;
chi non ha niente da fare, si dia da fare qua e lĂ .

Facite Ammuina (in napoletano significa fate confusione) è un noto falso storico, spacciato per essere un comando contenuto nel Regolamento da impiegare a bordo dei legni e dei bastimenti della Real Marina del Regno delle Due Sicilie.

In Ubis, la traduzione italiana, viene puntualmente messa in scena a seguito di ogni ristrutturazione o cessione di rami d’azienda.

In ordine di tempo l’ultima comunicazione Facite Ammuina riguarda il “…trasferimento da UBIS S.c.p.A a Unicredit S.p.A. delle strutture denominate “Group
ICT and Operations”, inerente le attività di supporto nel governo dei servizi strumentali (circa 90 persone) e del “Security Network Services”, inerente le attività “specialistiche” di sicurezza (circa 25 risorse)”

È la testimonianza definitiva della volontà di Unicredit di non voler più considerare UBIS una società strategica del Gruppo, ma bensì solo una società contenitore da utilizzare per gestire costosissime consulenze esterne per incomprensibili esternalizzazioni, per assunzioni di Top Manager che poi, dopo aver sciupato un patrimonio professionale interno a UBIS e reso ingestibile l’azienda, tolgono il disturbo andandosene in CapoGruppo.

Ogni esternalizzazione per noi rappresenta una perdita importante, particolarmente in questo caso, in quanto vengono spostate in Holding attivitĂ  e competenze
professionali di governance che avrebbero dovuto (se utilizzate coscientemente) dare visione strategica e linee guida necessarie per rendere forte UBIS e farla crescere.

Nel mentre qualcuno va a poppa e qualcuno a prua, continuano le assunzioni di personale IT nelle controllate dei Paesi dell’Est (in Romania risulterebbero entrati ultimamente circa 70 tecnici), possibili rientri da VTS di ex Top Manager usciti da UBIS recentemente (nostalgia???), possibile ingresso a gennaio di Manager provenienti da IBM, ricerca di personale con profilo junior ICT Management per il Polo di Verona, e consulenze consulenze consulenze.

E la disorganizzazione aumenta, procurando disagi ai “clienti” e difficoltà ai lavoratori di UBIS che, giorno dopo giorno, con responsabilità, cercano tra la nebbia di fornire servizi adeguati a tutto il Gruppo.

Nei prossimi giorni, l’azienda organizzerĂ  degli incontri denominati 2013 Leaders’ Day per illustrare “i principi strategici di Ubis” e la (dis)mission aziendale (abbiamo perso il significato di questa parola!).

Ciò risulta tutto molto distonico rispetto alla realtà, quella vera, quella vissuta giorno per giorno nei vari poli di Ubis, non la commedia che viene presentata nelle torri.

Ogni giorno assistiamo:

  • alla crescita di sovrastrutture di controllo e indirizzo con la complicazione dei processi gestionali e l’aumento degli errori, dovuti principalmente al costante
    depauperamento di Ubis (ex società ex fiore all’occhiello) con le esternalizzazioni (a cui le OO.SS. hanno da sempre dichiarato la loro contrarietà);
  • all’aumento continuo delle consulenze;
  • al mancato taglio delle auto di servizio, e delle spese inutili;
  • allo schizofrenico taglio dei costi, riferito al solo costo del lavoro, o alla decimazione delle trasferte per formazione;
  • allo sperpero di soldi e tempo, in altri ambiti, quali (solo come esempio non esaustivo) l’evento Leaders’ Day, dove si organizzano comitive in aereo per
    ascoltare… la solita ammuina

Riteniamo oramai non piÚ sopportabile la mancanza di un Piano Industriale serio, chiaro e credibile. Qual è la visione strategica? Dove porta la rotta che sta seguendo il Gruppo?

E’ necessario un Piano Industriale, per la salvezza di UBIS e per permettere finalmente ai lavoratori di UBIS di alzarsi la mattina e di sapere che non saranno
utilizzati dal Top Management per “fare ammuina”.

Lo scorso 31 ottobre i Lavoratori e le Lavoratrici di Ubis hanno partecipato numerosi allo sciopero nazionale per difendere il CCNL di categoria dal vergognoso attacco dei banchieri, con altrettanta energia queste OO.SS. insieme a tutti i Lavoratori e Lavoratrici di UBIS difenderanno lavoro – dignità – professionalità in UBIS.

Cordialmente

Milano, 18 novembre 2013

Segreterie di Coordinamento UBIS
Dircredito Fabi Fiba/CISL Sinfub UGL-Credito Uilca

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